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Come è nato NILDE

Alle fine degli anni ‘90 coesistevano in Italia due servizi nazionali principali per la diffusione e l'accesso alle risorse possedute dalle biblioteche: ACNP, l’Archivio Collettivo Nazionale dei Periodici, che all’epoca comprendeva 1500 biblioteche accademiche e di ricerca, che regolarmente aggiornavano i posseduti dei loro periodici, e SBN, il Servizio Bibliotecario Nazionale, a cui partecipavano 3000 biblioteche, soprattutto pubbliche ed accademiche, che aggiornavano i posseduti sia dei  libri che dei periodici. Oltre a questi due servizi nazionali, l’AIB (Associazione Italiana delle Biblioteche) gestiva un catalogo degli OPAC italiani, che forniva strumenti di ricerca a circa 250 OPAC connessi attraverso un meta motore di ricerca dedicato (MAI-Azalai).
In Italia, il termine document delivery si usa in riferimento al prestito interbibliotecario (ILL, Inter-Library Loan) di materiali “che non necessitano di essere restituiti” (not-returnable), e consiste nella fornitura di “copie” di articoli da periodici o di parti di libro. E' grazie a questi servizi nazionali, che si è potuto sviluppare anche in Italia il servizio document delivery (DD). Dato che ACNP è un catalogo specializzato per i seriali, veniva considerato (e tuttora lo è) la risorsa italiana più autorevole per il servizio DD tra le biblioteche.

Si era reso necessario dunque ripensare a una riorganizzazione in chiave nazionale dei servizi interbibliotecari, in quegli anni l'AIB propose una “carta per l’utente sul DD e ILL” nazionale, con lo scopo di stabilire criteri generali per un servizio DD efficiente, come per esempio la visibilità dei posseduti, la trasparenza di termini e condizioni, la celerità di risposta, la completezza dei dati di una richiesta di DD/ILL, regole omogenee e strumenti per il pagamento dei servizi. Le differenze esistenti tra le diverse tipologie di biblioteche erano considerate l’ostacolo principale; infatti, i progetti di cooperazione per lo scambio di documenti allora esistenti coinvolgevano un numero ridotto di biblioteche italiane generalmente appartenenti allo stesso campo disciplinare o alla stessa regione geografica.

L’applicazione web NILDE (Network Inter-Library Document Exchange) è stata sviluppata nella Biblioteca dell’Area della Ricerca di Bologna del Consiglio Nazionale delle Ricerche, nell’ambito di un progetto di due anni finanziato dal CNR, che aveva lo scopo di “sfruttare le nuove tecnologie internet per sviluppare servizi interbibliotecari avanzati e promuovere la cooperazione tra il CNR e le biblioteche universitarie italiane”.
La progettazione del software NILDE è stata ispirata dagli studi pionieristici condotti da Mary Jackson per conto dell'ARL (American Research Library Association), il cui risultato più importante era stato quello di  identificare le caratteristiche dei servizi document delivery di successo. La visione iniziale con cui fu progettato il softweare NILDE nel 2000 era:

  • creare un software per automatizzare l’intero processo del DD, riducendo il tempo di lavoro dell’operatore della biblioteca ed evitando compiti altamente ripetitivi;
  • Integrare nel software un modo sicuro per la trasmissione elettronica dei documenti, riducendo così le spese di gestione ed aumentando l’efficienza del servizio;
  • fornire automaticamente indicatori delle performance, ad esempio il costo, il tasso di successo e il tempo medio per l'evasione delle richieste;
  • promuovere un modello di cooperazione basato sulla qualità del servizio, che avrebbe dato inizio ad un circolo virtuoso in Italia, stimolando le biblioteche a migliorare i propri servizi. Comportando un beneficio, non solo alla biblioteca richiedente, ma anche all’intero sistema bibliotecario e agli utenti;
  • proporre un sistema unificato di pagamento per il DD.

Il primo prototipo del software NILDE è stato presentato alla comunità bibliotecaria nel 2001 al primo Workshop italiano su “Internet Document Delivery e cooperazione interbibliotecaria”, in cui tutte le biblioteche partecipanti sono state invitate ad unirsi al progetto pilota. È stata aperta una mailing list ( ) destinata allo scambio di idee, problemi e soluzioni, e a tenere i partecipanti informati sui miglioramenti e gli sviluppi del software.
La rapida crescita del numero di adesioni dimostra quanto in Italia fosse sentito il bisogno di adottare processi standardizzati e strutturati per i servizi di ILL, condividendo best practices attraverso un sistema di automazione. Da allora, i bibliotecari  hanno stimolato la crescita continua e lo sviluppo di funzionalità innovative del software NILDE.

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